E’ stata la cantina Valpantena Verona, che ha scoperto un vitigno a bacca rossa caratterizzato da grappoli spargoli e acini prettamente scuri, ricchi di polifenoli. Sono state eseguite delle analisi molecolari, ed è stato constatato che si tratta di un vitigno autoctono. Non ha nessuna correlazione con varietà fino ad oggi conosciute. Gli è stato dunque, conferito il nome di Elmo.
Erroneamente a quanti molti pensano, il ritrovamento di questa nuova varietà di vitigno non è avvenuta in questi giorni, bensì nel 2009, ma è soltanto un mese fa che è stata scoperta la sua identificazione. Ci sono voluti ben 7 anni di intensa ricerca per poter arrivare finalmente ad una conclusione. L’analisi genetica ha comprovato che non esiste alcuna correlazione con le varietà presenti nel nostro territorio, ma lontanamente somiglia a vitigno Wilbacher, originario della regione austriaca della Stiria e coltivato soltanto in minima parte nelle zone trevigiane.
Ma lo stesso vitigno è stato identificato anche in un’altra zona, più specificatamente nel comune di Marano di Valpolicella, presso la proprietà del viticoltore Guglielmo Ferrari. Entrambi i vitigni sono stati sottoposti ad attenti studi da parte del CREA ( centro di ricerca Viticoltura ed Enologia) di Conegliano che, in collaborazione con l’ex Centro per la Sperimentazione in Vitivinicoltura della Provincia di Verona, ha avviato uno studio di approfondimento sulle caratteristiche viticole ed enologiche.
Il vitigno Elmo
Pare che questo vitigno ha un’ottima resistenza contro i parassiti. In aggiunta sembra che la pianta si riveli molto produttiva generando grappoli spargoli ed acini scuri come è stato illustrato precedentemente. Grazie a queste caratteristiche il vino che si otterrà sarà di colore intenso di buona struttura. L’iscrizione di Elmo al RNVV (Registro Nazionale delle Varietà e dei cloni di Vite) e la sua successiva classificazione in ambito Regionale ne autorizzerà la possibilità di coltivazione e diffusione. E noi non vediamo l’ora di gustarne i frutti!
E voi cari lettori, non siete curiosi di scoprire come sarà questo nuovo vino? Lo scopriremo non appena l’iter di iscrizione sarà completamente concluso e la cantina ne riprodurrà il vitigno. Grazie a questa nuova scoperta sarà possibile valorizzare e tipicizzare alcune produzioni enologiche veronesi.