Secondo gli esperti l’estate del 2017 e’ stata la più calda degli ultimi 20 anni. Il fenomeno del riscaldamento globale sta influenzando sensibilmente il nostro clima e purtroppo, stando agli ultimi dati di ricerca pare che l’incremento delle temperature nel nostro Paese sia maggiore rispetto alla media mondiale.
Si parla di 1,35 gradi, che in apparenza potrebbe sembrare un dato irrisorio, ma in realtà non e’ proprio così, soprattutto se consideriamo che il trend e’ in continua crescita.
Come per tutti i prodotti agricoli, anche per il vino c’e’ molta preoccupazione tra i produttori, poiche’ gli effetti che ne potrebbero scaturire possono rivelarsi alquanto allarmanti.
Ecco quali potrebbero essere gli effetti dei cambiamenti climatici sul vino
Un team di ricercatori ha pubblicato uno studio che mette in correlazione il vino con i cambiamenti climatici. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Climate Change tratta delle possibili ripercussioni che si possono avere sul vino a causa dell’aumento delle temperature.
Gli effetti non riguardano soltanto le piante in se’ ma anche le modalità in cui l’uomo svolgerà il suo lavoro agricolo. Da un lato la produzione del vino calerà per via della siccità mentre d’altro canto il lavoro tra i filari diventerà sempre più difficile a causa del troppo caldo. Quindi, se con una temperatura di 27° gli operai tendono a fare meno pause rispetto a quanto ce ne sono 36 e’ chiaro che in questo modo la produttività potrebbe rimanere stabile, ma se il caldo invece e’ maggiore, quindi parliamo di una temperatura pari a 36°, la produttività calerà e di conseguenza si potrà avere luogo ad una crescita del prezzo del prodotto finale.
Ma quali possono essere le conseguenze sul lungo periodo del riscaldamento globale?
Secondo i ricercatori, se non si prendono in considerazione tutti i mezzi per poter decelerare questo processo, fra trent’anni lo scenario potrebbe essere alquanto devastante. In Italia ad esempio, in particolar modo al Sud, alcuni vitigni potrebbero soffrire maggiormente. Parliamo di vitigni non autoctoni come il Cabernet e il Merlot. Purtroppo questi vitigni non troverebbero più terreno fertile per poter crescere e di conseguenza inizierebbero a stentare.
Per questa ragione i produttori potrebbero essere spinti a trasferire i loro vitigni a zone più adatte.
Ma questa situazione disastrosa nel nostro Paese, potrebbe avere degli effetti positivi negli altri Paese europei come la Gran Bretagna. Infatti, in questa zona, nonostante le temperature siano aumentate di due gradi, passando da 12 a 14, l’incremento di tale valore non ha portato a risultati negativi, ma al contrario.
Nella costiera di Sussex ad esempio, i terreni coltivati sono aumentati del 150%, un risultato a dir poco eclatante e se questi nuovi agricoltori intraprenderanno le giuste tecniche di coltivazione potrebbero addirittura arrivare ai primi posti come i maggiori produttori a livello mondiale.
Esiste qualche strumento per limitare i danni?
In Italia l’utilizzo di molte tecnologie non e’ ancora molto diffuso, ma ci sono alcune aziende che hanno deciso di osare optando per alcuni strumenti che possono elaborare soluzioni personalizzate adatte ad ogni esigenza. Ad esempio, i vigneti dei Marchesi Antinori, per poterli controllare a dovere utilizzano i droni dall’alto caratterizzati da fotocamere con infrarossi, così facendo verificano lo stato di salute dei grappoli.
A terra poi, grazie all’uso di macchinari automatizzati, i quali ricevono informazione dai droni, intervengono per tempo concimando e irrigando le piante più sofferenti.