Il vino siciliano vive un inaspettato aumento dei prezzi, a ridosso di una crisi durata diversi anni. L’evidente calo di produzione, unito ad un rigoroso sistema di controlli di analisi e di marketing della Doc Sicilia, vede un mutamento dei prezzi che si concretizza, per esempio, nell’aumento del nero d’avola da 70 centesimi a 1,40 al litro. Si tratta di un’analisi che Coldiretti Sicilia denota, riportando anche l’aumento del vino comune come variato da 30 a 60 centesimi al litro.
Quello che si sta verificando è un successo in grado di evidenziare una media di aumenti rispetto agli anni scorsi che va dal 30 al 100 per cento. Tutto ciò non può che inserirsi nella Doc Sicilia che su una struttura di regole certe e determinate contribuisce attivamente all’incrementare del profitto degli imprenditori agricoli.
Cosa succede ai prezzi del vino siciliano?
Concretamente quello che emerge è un netto passaggio dalla svendita a pochi centesimi delle uve verso un prezzo migliore anche se il lavoro da attuare è ancora in fase di miglioramento, secondo un’organizzazione che necessariamente s’identifica come radice e causa del cambiamento del sistema agricolo della regione.
L’olio
Oltre il vino anche l’olio d’oliva vive un momento favorevole in relazione a ciò che concerne l’organizzazione. L’olio nello specifico appare cavalcare un tempo propizio, rilevando successo sia come prezzi sia come qualità. Tutto questo corrisponde ad un trasferimento di modello che deve poter assorbire anche agli altri comparti dato che appare indispensabile puntare sulla qualità organizzata per accogliere e migliorare quel circolo dove tutti gli operatori della filiera riescono a raggiungere la giusta ricompensa.