È uno dei vini italiani più pregiati e costosi, ed è l’unico esempio a livello nazionale di prodotto tipico di un’unica cantina, l’azienda Tenuta San Guido, che possiede tutti i vigneti all’interno dell’area delimitata dalla DOC, ovvero la specifica zona del comune di Castagneto Carducci in provincia di Livorno. Oggi parliamo del vino Bolgheri Sassicaia, che come da disciplinare deve essere prodotto con almeno l’80% di Cabernet Sauvignon, e in modo particolare delle migliori annate del Sassicaia dopo le degustazioni verticali.
Le caratteristiche del Sassicaia
Di colore rosso rubino intenso, che con l’invecchiamento tende al granato, un odore ricco e maestoso e un inconfondibile sapore asciutto e robusto, con buona elegante struttura, il Sassicaia è uno dei vanti della produzione enologica italiana. La sua storia non è molto antica, perché risale agli anni Quaranta del Novecento, quando il marchese Mario Incisa della Rocchetta importò dalla tenuta dei Duchi Salviati a Migliarino alcune barbatelle di cabernet sauvignon e di cabernet franc, piantandoli all’interno della tenuta San Guido, nella Maremma livornese. E così, nel 1944 fu prodotta la prima bottiglia di Sassicaia, mentre la prima annata fu commercializzata solo nel 1968.
Le migliori annate del Sassicaia
Secondo gli esperti, già la prima edizione di questo splendido vino fu eccellente, nonostante una produzione limitata a sole 3000 bottiglie, sulla scia dei gran cru bordolesi. Da allora in poi il successo è stato praticamente continuo, e oggi si ritiene che le migliori annate del Sassicaia siano state la vendemmia 1978 (definita “vicina alla perfezione”, con un invecchiamento protratto per 22 mesi in barriques, che ha generato un vino rosso rubino ancora carico per la sua età, con una tannicità ancora prepotentemente in evidenza al palato) e la vendemmia del 1985, quando il Sassicaia iniziò a farsi notare a livello mondiale.
Sassicaia vendemmia del 1985
In quell’anno, infatti, l’andamento climatico si rivela ideale per la produzione di un grande vino, e i risultati non hanno deluso le aspettative: le uve sono state molto sane, dalla buccia spessa, permettendo una vinificazione e macerazione che si è protratta per 15 giorni e un’estrazione molto elevata di sostanze polifenoliche. L’invecchiamento è durato 24 mesi in barriques di Troncais, e alla fine si è ottenuto uno dei migliori Sassicaia di sempre, dal colore rubino intenso con toni granata, che all’olfatto si presenta complesso ed eccezionalmente concentrato, con sentori di Goudron e di spezie, e in bocca invece spesso, ricco e strutturato, ma allo stesso tempo armonico, con note di liquirizia e una persistenza lunghissima. Inoltre, in molto lo ritengono il Sassicaia più longevo, che ancora oggi, dopo oltre 30 anni, non ha raggiunto il suo apice qualitativo.
Sassicaia annate memorabili
Se quella del 1985 rappresenta un apice di eccellenza, successivamente si sono contraddistinte altre straordinarie annate del Sassicaia, e per la precisione le vendemmie 1988, 1990, 1995, 1997 e 2004. Attualmente sono in affinamento le produzioni più recenti, valutate a livello climatico e di vinificazione, ma sono ritenute ancora troppo acerbe per poter essere giudicate nel pieno della loro maturazione. Per gli interessati, per ora si ritiene che la vendemmia 2005 abbia portato a un prodotto ottimo, mentre il Sassicaia del 2006 dovrebbe essere eccellente; in anni ancora più vicini a noi, il Sassicaia 2012 ha ottenuto una valutazione di 99 punti per Wine Enthusiast (ma di 95 per l’enologo americano James Suckling), mentre il Sassicaia 2013 è stato giudicato con 97 punti da Robert Parker per Wine Spectator. Il sassicaia 2015 è stato premiato come miglior vino al mondo del 2018 da Wine Spectator. Il Sassicaia 2016 è invece stato premiato con i prestigiosi 100 punti parker, e lo rendono tutt’oggi una dei più grandi vini italiani di sempre.