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Totò e il vino: ‘A Livella riletta da Alessandra Quarta

Ehi tu, come hai osato posarti qui accanto a me, che son blasonato?
– Marchese “Brunolo” non è colpa mia, io non vi avrei fatto questo torto, se potessi mi sposterei da solo!
– Ecco vedi di farlo in fretta, se non fossi stato un titolato avrei già dato piglio alla violenza! Il tuo posto è al massimo in un’osteria, non in questo tempio del vino, dove ci siamo noi che siamo simbolo della storia!
– Ma chi ti credi di essere un dio? Rosso sei tu e rosso sono io, qua dentro siamo tutti uguali: ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale!

 

Da Totò al vino

A partire da una stuzzicante idea di Alessandra Quarta, nasce il dialogo liberamente ispirato alla celebre ‘ A Livella’ di Totò, fra una bottiglia aristocratica ed una etichetta qualunque, poste per errore sullo stesso scaffale di un’enoteca, tempio del vino per antonomasia e dunque di grandi etichette.

Una curiosa narrazione che presenta al Vinitaly il nuovo progetto di Alessandra, “A Livella” Rosso Campania Igp, prodotto a Cantina Sanpaolo.
In seguito al “QU.ALE – il primo vino democratico”, il progetto di Quarta caratterizzato da un marchio solidale e sostenibile, prodotto a Tenute Eméra in Puglia, giunge dall’Irpinia “A Livella”.

Il progetto

Ciò che anima il progetto è il desiderio di raggiungere il diritto di uguaglianza per tutti i buoni vini che nascono da areali magnifici. Sono circa settemila le bottiglie prodotte per la prima annata di “A Livella”, non a caso realizzata al cinquantennale della morte di Antonio De Curtis. L’aspirazione più grande che si lega al progetto è quella di poter essere motivo di espansione, anche fra i giovani e nel mondo del vino, di un personaggio che rappresenta una vera e propria icona, capace di farsi strumento della sua arte e portatore della cultura campana in tutto il mondo.

La proposta

Secondo Alessandra gli acquirenti, in una moltitudine di proposte, tendono a scegliere una bottiglia dall’etichetta ben consolidata. Questo non vuole sminuire le capacità selettive degli enologi, tuttavia mostra una piccola verità relativa alle difficoltà che un’etichetta sconosciuta incontra per poter avere uno spazio proprio. La fama dei vini “blasonati”, come prodotti italiani nel mondo, non è tutto ciò che il Paese offre. Vi sono realtà vitivinicola antiche e territori ricchissimi, spesso poco noti, da cui nascono vini dalle potenzialità enormi.

A Livella

Secondo Alessandra nella poesia di Totò risiede la bellezza delle pari opportunità, il desiderio di uguaglianza per i piccoli produttori e i vini che interpretano l’essenza autentica di un territorio. Si tratta di un passaggio estremamente personale, che segna la crescita e la maturità della Quarta, pronta per un vino più complesso e “maturo”: un grande rosso che vuol essere un segno d’amore personale per una terra straordinaria qual è la Campania.

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