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Abbinamento vino e anguilla

Come una decisa condottiera pone quanti la gustano in una netta posizione, per cui amarla oppure evitarla: l’anguilla. Nota come protagonista nei ricchi cenoni natalizi del sud Italia, specialmente nel napoletano, è un pesce teleosteo della famiglia Anguillidae. In certe regioni d’Italia, la femmina dalle grandi dimensioni è nota come capitone mentre il maschio, decisamente più piccolo, prende il nome di buratello. Oggi scopriamo una delle possibili ricette che la vedono protagonista secondo la cottura in umido alla napoletana. 

Ingredienti

  • 800 g di pomodori pelati
  • 400 g di anguilla pulita senza lisca
  • 8 fettine di pane
  • 1 cipolla
  • 1 spicchio di aglio
  • prezzemolo
  • basilico
  • vino bianco secco
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe

Preparazione

Per preparare il nostro piatto in umido, per prima cosa prendiamo la cipolla e l’aglio per tritarli e porli all’interno di una casseruola con un filo di olio. Lasciamo che appassiscano per almeno 2 minuti per poi aggiungere i pelati che andiamo a schiacciare con l’aiuto di una forchetta. A questo punto aggiungiamo il sale e facciamo cuocere il tutto per circa 30 minuti.

Completata la cottura, rendiamo il nostro piatto profumato con l’aggiunta di un ciuffo di prezzemolo tritato e qualche foglia di basilico. Prendiamo poi l’anguilla e facciamola rosolare in padella insieme ad un filo di olio, appoggiandola prima sul lato della pelle. Mettiamo il sale e il pepe e cuociamo per 1 minuto cambiando lato e facendo lo stesso dall’altro.

Prendiamo ora del vino bianco, 2 bicchieri, e aggiungiamolo alla pietanza permettendole di sfumare ed evaporare. Aggiungiamo la salsa di pomodoro e lasciamo cuocere il tutto per altri 10 minuti. A parte, condiamo le fettine di pane con un filo di olio e sale per poi metterle su una placchetta da forno e tostarle a 230 °C per circa 10 minuti. Appena pronte, sformiamole e serviamole unitamente all’anguilla in umido.

Il vino

Rispetto all’abbinamento col vino, l’anguilla, sorprende per la sua compatibilità con il vino rosso. Questa considerazione deriva dal fatto che le sue carni sono particolarmente grasse, dunque ben concilianti con un rosso, fermo, secco e di medio corpo.  

Un Merlot, rosso rubino, impenetrabile, ben si sposa col nostro piatto. Naso scuro di inchiostro e humus alleggerito da sentori di pout pourri fiori e macchia mediterranea. Caldo e sapido, si avvale di un tannino fitto ma fine. Finale intriso di aromi di liquirizia.

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