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Non considerati i vigneti sui diritti di reimpianto

Il 15 febbraio 2018 si terrà la conferenza stato delle regioni all’interno della quale Sicilia, Campania, Toscana, Umbria ed Emilia Romagna avevano richiesto di considerare la norma anti elusione del divieto di trasferimento surrettizio di titoli da una regione all’altra. Tale richiesta, sarebbe dovuta emergere mediante un testo del nuovo decreto ministeriale sui diritti di reimpianto dei vigneti presentata dal ministero per le Politiche agricole, ma pare essere assente negli elementi all’ordine del giorno. Questa mancata attenzione promuove la consolidata idea che Mipaaf e Commissione agricoltura non abbiano realizzato un provvedimento utile a riconsegnare un equilibrio tra il potenziale vitivinicolo delle diverse regioni italiane.

Il ministero delle Politiche agricole lo scorso 10 gennaio disponeva del comma che stabilisce la non trasferibilità dei diritti per l’impianto dei vigneti fuori regione, al fine di trovare una soluzione idonea alle richieste di tutte le regioni italiane. In questa sede si era dato sostegno e difesa alla realtà contrastata del fenomeno elusivo, a partire dall’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Edy Bandiera, insieme alle regioni Campania, Umbria, Toscana ed Emilia Romagna. Così, proprio queste regioni indicavano il divieto alle imprese agricole di esercitare i diritti di reimpianto sui propri terreni in un tempo precedente al termine dei cinque anni dalla stesura dei contratti di fitto dei fondi rustici sui quali si effettuano le estirpazioni.

Si tratta di una trovata che le regioni chiedevano di attuare per poter scansare la possibilità che le imprese agricole di una certa regione potessero redigere contratti di affitto rispetto a superfici vitate con dichiarata autorizzazione, presente nel medesimo contratto, così da estirpare e reimpiantare anche su superfici aziendali differenti da quella in cui è stata realizzata l’estirpazione.

Tuttavia la richiesta da parte di queste regioni è stata contrariata dal Veneto e poco considerata da parte del Mipaaf. Si attende, ora, una nuova Commissione agricoltura.

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