Produzione in aumento e alta qualità: contrariamente alle prime previsioni, di cui abbiamo accennato in questo articolo, queste sono le caratteristiche principali della vendemmia che si è definitivamente conclusa nelle ultime settimane in Italia.
I dati sulla raccolta
E le ultime stime del centro studi di Assoenologi confermano un picco della quantità di uva colta, che porta la campagna a circa 51.500.000 ettolitri di vino, dato più alto degli ultimi tre anni, con una qualità che rimane “complessivamente eterogenea ma comunque assai interessante, con punte di maggior interesse per quei vini che hanno potuto beneficiare del positivo andamento dei mesi di settembre e di ottobre” e un’annata dunque favorevole a “produzioni di qualità per coloro che hanno gestito in modo efficace la difesa”, in particolare per i livelli contenuti di stress idrico e termico.
La vendemmia 2016 in Italia
Quest’anno, dunque, il meteo è stato più clemente: rispetto agli anni passati, infatti, non c’è stato il caldo torrido che aveva accelerato la maturazione delle uve, costringendo i coltivatori ad anticipare sempre più la raccolta, e il periodo di vendemmia è tornato nei “canoni” tradizionali, compreso in tutta Italia tra la fine di settembre e la prima quindicina di ottobre, per concludersi nella prima decade di novembre con i tipici grappoli tardivi.
La qualità dei vini in Italia
Il report di Assoenologi sintetizza così il quadro della qualità della vendemmia, definita nel complesso “ottima con diverse punte di eccellente” che si riscontrano in particolare in tutto il Centro Nord e nelle Isole: qui ci sono “le premesse per incorniciare il 2016 come un millesimo da ricordare”. Situazione leggermente inferiore per il Centro Sud peninsulare, dove invece ha inciso un mese di settembre alquanto piovoso: questo ha “in parte compromesso la qualità della produzione” che, però, rimane “complessivamente buona”. Andiamo allora a vedere, regione per regione, quali sono le attese per il vino in Italia nel prossimo futuro.
I vini in Nord Italia – Ovest
Cominciamo dal Piemonte, dove si segnala una vendemmia in crescita del +3% rispetto a quella dello scorso anno: tra le produzioni, Moscato e Brachetto registrano “gradazioni sopra la media, con aromi difformi ma comunque sempre interessanti”; nella zona del Gavi è “buono l’equilibrio acido”; il Barbera d’Asti e Nizza hanno una “maturazione eccezionale” e una “elevata intensità colorante”; Barbaresco e Barolo, infine, “grandi profumi e tannini morbidi grazie alla perfetta maturità fenolica”. In Lombardia, invece, la vendemmia è stata “un’annata di ottima qualità, superiore sicuramente alla media, con diverse punte di eccellente”, soprattutto per i vini rossi, per i quali “si prospetta una grande annata”: i vini dell’Oltrepò Pavese registrano però una diminuzione quantitativa (ma con buono andamento fermentativo), così come in Franciacorta (con vini base interessanti con acidità stabili); le zone delle Doc Valcalepio e Scanzo subiscono gli effetti del meteo, e se la prima zona ha recuperato a ottobre (con i vini rossi del Valcalepio che comunque presentano una discreta struttura), nella zona del Moscato di Scanzo solo “in poche realtà si riusciranno ad appassire le uve per la produzione”; le aree di maggiore qualità sono sul Garda (qualità assai interessante per il Lugana, i chiaretti e i rossi) e in Valtellina.
I Vini in Nord Italia – Est
Ci spostiamo in Trentino Alto Adige, dove la vendemmia 2016 “si è distinta per la sua eccezionalità: uve integre perfettamente sane, ottime gradazioni zuccherine ed equilibrio acidico dei mosti”: in particolare, quella delle “uve Chardonnay e Pinot nero base spumante è stata perfetta sia per sanità che per rapporto zuccheri/acidità, tanto che i vini ottenuti hanno confermato l’alto livello qualitativo delle basi spumante 2016 per qualità aromatica e struttura”. Anche i primi riscontri in cantina rivelano queste premesse, con complessità e freschezza per Pinot grigio, Chardonay e Pinot nero, e ottima qualità “per il Pinot Bianco, il Sauvignon, il Gewürztraminer e soprattutto per la Schiava, il Merlot e il Cabernet”. Vendemmia 2016 “da ricordare” in Veneto, “grazie ad una maturazione ottimale accompagnata da una gradazione zuccherina elevata e da un supporto acido importante”: gli effetti principali sono sul Prosecco, che “presenta un quadro acido molto equilibrato e un interessante profilo aromatico”, mentre per “il Pinot Grigio la qualità è mediamente buona, mentre risulta ottima per il Merlot e il Cabernet”. Nel veronese, dalle prime analisi l’Amarone “risulta di una qualità sicuramente superiore a quella già buona dell’annata 2015”, e ottima è la “qualità delle uve precoci da vitigni internazionali Pinot Grigio e Chardonnay, così come quelle a bacca rossa Cabernet Sauvignon e Merlot”. In Friuli Venezia Giulia, “i vini ottenuti fanno registrare delle gradazioni alcoliche sostenute, un buon corredo acido e un’interessante e complesso quadro aromatico”: attenzione in particolare alle “varietà a bacca bianca tipo Glera e Ribolla Gialla”, mentre per le tipologie rosse si segnalano “il Refosco, il Merlot e il Cabernet Sauvignon”.
Fonte Assoenologi