Il terribile sisma che ha colpito il Centro Italia ha fatto danni anche alle coltivazioni agricole ed enograstronomiche della zona. In particolare, come rivelano i produttori locali, sono state colpite anche le cantine che producono l’ottimo Verdicchio di Matelica, vitigno storico originario del piccolo comune omonimo nel cuore delle Marche, che ha subito ingenti danni dopo le scosse dei giorni scorsi.
L’allarme dei produttori di vino
“Abbiamo rischiato di perdere 2 milioni di bottiglie” di Verdicchio di Matelica, uno dei vini più importanti d’Italia. L’annuncio arriva dall’assessore comunale di Matelica, nonché enologo nella vita, Roberto Potentini, che dopo la serie di scosse di terremoto al Centro Italia ha fatto il punto sulla situazione nella zona destinata alla coltivazione di questa speciale uva bianca. Un vino che, anche quest’anno, è stato premiato dal Gambero Rosso tra i migliori bianchi d’Italia. “La paura è stata grande”, ha detto l’assessore, spiegando che per fortuna la produzione si è salvata, ma “abbiamo scoperto a nostre spese che anche i serbatoi devono essere antisismici”.
Gli effetti del terremoto
I danni maggiori, infatti, sono stati subiti proprio dai grandi serbatoi di acciaio, che dovranno essere sostituiti e adeguati dopo che la scossa di domenica 30 ottobre (la più forte in Italia dal 1980) ha lesionato le gambe sulle quali si sorreggono, nonché più in generale messo a rischio le cantine. Ai produttori ora non resta che “svuotare, restaurare o cambiare i serbatoi, con spese di centinaia di migliaia di euro. Il tutto nel periodo di massimo carico di mosti nelle aziende”. Si può comunque tirare un sospiro di sollievo, perché non ci sono rischi per la qualità, e neanche per la quantità, almeno per ora, garantendo la salvezza di un vino che è “unico e non teme la concorrenza di nessuna Cina”, come dice ancora Potentini.
Verdicchio di Matelica, miglior bianco d’Italia
L’assessore comunale aggiunge anche un’altra considerazione importante: il Verdicchio di Matelica “deve la sua forza al territorio, è irriproducibile altrove”. Questo, ovviamente, fa temere per il prosieguo di questa serie di forti scosse, che continuano a preoccupare il territorio dell’Italia Centrale e fanno restare alto il rischio di “perdere migliaia di bottiglie di Verdicchio e una parte della nostra cultura enogastronomica”. La forza di questo terremoto, infatti, non ha risparmiato tradizioni secolari del Verdicchio, il vino bianco più premiato d’Italia e “una delle poche speranze reali del territorio italiano”, insieme alle altre coltivazioni. Basti pensare che solo a Matelica e nel maceratese il vino è un marchio di fabbrica che ricopre oltre 300 ettari coltivati, con un migliaio di persone che si occupano della produzione di oltre tremila ettolitri di vino e un fatturato annuale che supera i 10 milioni di euro. Cifre che spiegano come il Verdicchio sia al centro dell’economia non solo dell’intera regione Marche, ma di tutto il Paese.