Un po’ di storia
Sono Lorenzo Marotti Campi e da 20 anni conduco la Marotti Campi assieme alla mia famiglia. Nella metà dell’800 il nostro antenato Cesare acquistò la proprietà nella contrada Sant’Amico di Morro d’Alba e vi edificò la villa come centro dell’Azienda mezzadrile. Da un estratto del Giornale di Agricoltura del 1886 si legge del primo vigneto di Cesare Marotti da “…8.000 piante poste alla distanza di 1,20 metri per 1 a sistema Gouyot”. All’epoca la coltura principale era il grano assieme ad altri seminativi, ma negli anni e con i passaggi generazionali, assecondando la vocazione di questa terra, si è preso un indirizzo prevalentemente viticolo.
Nel 1991 mio padre Giovanni iniziò un progetto di ammodernamento dei vigneti razionalizzando la produzione e concentrandola sui due vitigni più rappresentativi e tipici della zona, il Verdicchio ed il Lacrima di Morro d’Alba. Nel ’99 abbiamo costruito la moderna cantina e oggi vinifichiamo le uve dei nostri 56 ettari vitati e da altri 12 in affitto. Abbiamo anche un agriturismo VignaSant’Amico immerso nelle vigne in un paesaggio incontaminato.
Questa terra
Poeti e viaggiatori raccontano delle Marche e della sua bellezza pacata, gentile e diffusa, del suo paesaggio nel quale antichi borghi collinari e campi coltivati si integrano con armonia in un susseguirsi di colli che dai monti vanno al mare, la vera campagna Italiana. Morro d’Alba è uno dei Castelli di Jesi sorto attorno al 1000 come avamposto militare famoso per il suo camminamento di ronda detto La Scarpa. Su questi dolci colline incorniciate dall’Appennino e dal vicino mare Adriatico, la contrada Sant’Amico era già un insediamento in epoca romana, sulla strada che collega Jesi alla città costiera di Senigallia. Sono terre fertili e generose, da sempre vocate all’agricoltura, al centro delle due D.O.C. che meglio esprimono il legame unico tra la vite, il territorio, i suoi uomini e la storia: Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico ed il Lacrima di Morro d’Alba DOC.
Il Lacrima
ll Lacrima è un vitigno antico dai tratti semi-aromatici coltivato esclusivamente nel territorio di Morro d’Alba e comuni limitrofi. Leggenda narra che nel 1167 Federico Barbarossa lo potè apprezzare quando scelse Morro d’Alba come sua dimora durante l’assedio di Ancona. Coltivato da generazioni di contadini del luogo questo delicato ed unico vitigno ha rischiato l’estinzione. Quando nel 1985 gli venne riconosciuta la D.O.C. ne erano rimasti appena 7 ettari.
Il nome Lacrima gli deriva dalla fragile buccia che a maturazione raggiunta tende a rompersi lasciando gocciolare “lacrime” viola. Non essendo stato oggetto di particolari selezioni clonali il Lacrima è un’uva difficile da gestire in vigna prima ed in cantina dopo. Lo interpretiamo in tutte le sue versioni ma la massima espressione sono il Rubico e l’Orgiolo, il primo con la sua gioventù gioca sugli aromi primari del vitigno, la rosa e la viola che lo rendono inconfondibile, il secondo nasce con l’intento di presentare una versione più elegante e matura dopo un affinamento in legni neutri ed un ventaglio aromatico più ampio che si arricchisce di ginepro, pepe e lavanda, adatto anche a lunghi invecchiamenti.
Il Verdicchio
I Castelli di Jesi sono 14 paesi circondati da antiche cinta murarie che sorgono sulle colline attorno alla vallata di Jesi. In un susseguirsi di borghi medievali e rinascimentali quest’area è una delle più belle delle Marche e al centro della D.O.C. del Verdicchio dei Castelli si Jesi Classico. Il Verdicchio è un vitigno molto antico, autoctono, orgoglio dell’enologia marchigiana, che in questo territorio ha trovato l’ambiente e gli uomini per dare vita a vini unici, riconosciuti tra i più importanti bianchi d’Italia.
E’ estremamente versatile e come dimostra il suo disciplinare può essere interpretato in tanti modi sia in vigna che in cantina, per produrre banchi più freschi ed immediati o riserve di grande struttura e complessità note per la capacità di evolversi negli anni e di regalare grandi emozioni a chi ha voglia di attendere e ancora può essere spumantizzato o appassito. Non è un bianco aromatico, da giovane è più austero, di grande struttura, sapido e minerale con il suo inconfondibile retrogusto piacevolmente ammandorlato.
In invecchiamento i suoi profumi evolvono e compare un naso molto complesso di miele di acacia, agrumi, e le tante sfumature che variano da luogo a luogo e da un produttore all’altro con una ricchezza espressiva che non stanca mai. Anche del Verdicchio presentiamo tutte le espressioni. I più rappresentativi sono il nostro Luzano, di grande tipicità fresco e con note marine ed il nostro Riserva Salmariano, espressione più potente del vitigno ma allo stesso tempo elegante che esprime il meglio di sé dopo qualche anno in bottiglia.
La nostra filosofia
I nostri vini sono fatti al 100% dalle nostre uve per garantire una autentica espressione del terroir. Crediamo molto nell’importanza della piena “verticalità” aziendale e facciamo parte del FIVI, la federazione italiana dei vignaioli indipendenti. Lo stile dei nostri vini è rivolto a mostrare il vero carattere di questi vitigni autoctoni dalla personalità unica piuttosto che a rincorrere le mode del momento.
Poichè la terra che coltiviamo è nostra e la tramanderemo ai nostri figli abbiamo una maggiore attenzione, cerchiamo di minimizzare gli impatti delle coltivazioni e di creare un ambiente di lavoro sostenibile sotto tutti i punti di vista. Non abbiamo irrigazione e proteggiamo il suolo dall’erosione, la nostra cantina ha raggiunto l’autosufficienza energetica con l’energia solare e minimizziamo l’utilizzo di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi la vendemmia è a mano e qui si può vedere un breve video che ho girato sulla vendemmia di quest’anno.
La coltivazione di antiche varietà autoctone, sopratutto del Lacrima, è una grande sfida, richiede esperienza, capacità tecniche e molta sperimentazione e noi siamo fortunati ad avere un team di esperti che lavorano con noi da due o tre generazioni. Vinifichiamo le nostre uve con moderne tecnologie e con una filosofia di minimi interventi perchè vogliamo che i nostri vini siano un espressione pulita ed diretta delle uve e perchè siano capaci di migliorare anche dopo lungo invecchiamento. Consideriamo la tradizione e l’innovazione come due facce della stessa medaglia.
Interviste esclusive dal mondo del vino ed approfondimenti da chi fa del vino una ragione di vita, di business e di cultura.