Uno dei piatti più conosciuti della Toscana, ma anche di tutta Italia è la bistecca alla fiorentina. Tutti la desiderano, tutti la ordinano. Non sorprende che sia uno dei piatti più ricercati dagli italiani ma anche dai turisti. Si tratta di una ricetta che si tramanda da generazioni a generazioni, ma per la buona cottura è necessario porre attenzione a due regole fondamentali affinchè i commensali possano veramente rimanere a bocca aperta non solo per la prelibatezza ma anche per la morbidezza della carne stessa.
Cottura della bistecca fiorentina: due regole fondamentali
La prima regola da porre in mente è che la bistecca deve essere frollata per 15 giorni nelle celle frigorifere, mentre il secondo elemento che rende la carne tenera è il modo di preparazione.
Per poter prevenire l’insorgenza di sostanze cancerogene dovute alla cottura sulla brace è molto importante dapprima macerare la carne in olio extravergine d’oliva e rosmarino. In un secondo momento invece si potrà cucinare la carne come sopra indicato.
Per una cottura ottimale è necessario che la bistecca venga collocata inizialmente vicino alle braci molto calde in modo tale da formare una sorta di pellicola per evitare che fuoriesca il succo. Attenzione a non punzecchiare o bucare la carne con una forchetta. Questa è una delle regole fondamentali per una buona riuscita della cottura.
Va lasciata sulle braci calde un po’ a lungo sul primo lato, mentre una volta girata dovrà cucinare per qualche minuto.Gli ultimi 5 minuti della cottura deve essere posizionata sull’osso, affinchè la cottura sia completata nel migliore dei modi e lasci la carne succulenta e morbida.
Ma quale vino abbinare con la bistecca alla fiorentina?
Diversi sono gli abbinamenti che si possono fare, tuttavia per esaltare il gusto della carne è necessario che la scelta ricada su un vino non propriamente robusto poichè il piatto non ha una struttura così imponente come molti erroneamente possono pensare.
Al riguardo è possibile optare per un vino di grande raffinatezza, come il Barbaresco. Si tratta di uno dei vini più pregiati del Piemonte. E’ molto apprezzato sia in Italia che all’estero. Esso è considerato da molti il più elegante dei grandi rossi della regione piemontese.
All’atto dell’immissione al consumo, il Barbaresco presenta un colore rosso granato, con il procedere dell’invecchiamento invece, è possibile scorgere riflessi arancioni. Il suo profumo così intenso e caratteristico richiama ai sentori di frutta e spezie. Il sapore è morbido, asciutto, armonico e ricco di tannini.
Brunello di Montalcino e bistecca alla fiorentina
Il Brunello di Montalcino è sicuramente uno dei vini rossi più conosciuti sia in Italia che all’estero. Il colore è brillante e limpido, caratterizzato da una tonalità rosso rubino. Il suo profumo è intenso e fruttato, mentre il sapore è leggermente tannico, caldo robusto e armonioso.
Il Brunello di Montalcino va servito ad una temperatura ambiente preferibilmente in bicchieri di cristallo dalla forma ampia e panciuta. Si tratta di un vino di grande longevità, ovvero più invecchia e più diventa buono. Infatti non è infrequente trovare in circolazione vini invecchiati che vanno dai 10 ai 30 anni.