Si sa che vendemmiare sia una fatica ma anche una grande passione per chi produce vino, è il momento della scelta dei grappoli migliori e richiede una cura che poi i consumatori potranno gustare al bicchiere attraverso vini di qualità.
Pare che quest’anno in Sicilia si siano messi a vendemmiare anche i ladri: sono stati infatti sottratti dai tralci quest’anno almeno 1500 kg di uve che di per sè hanno un valore di poche migliaia di euro ma, aldilà del valore affettivo per i vignaioli, sono l’ingrediente base di vini che possono raggiungere i 50 euro a bottiglia.
Il danno è evidente e i produttori dell’Etna si sono movimentati pattugliando giorno e notte il territorio con ronde organizzate dalle aziende per difendere i frutti del proprio lavoro.
Anche la Coldiretti Puglia ha allertato le Prefetture provinciali di Bari e Barletta-Andria-Trani per danni e furti avvenuti nelle campagne pugliesi da bande criminali locali ed estere in parte individuate dalle forze dell’ordine.
In particolare tra il 17 e il 18 settembre a Bitonto, nella provincia di Bari, sono stati rubati ben 80 quintali di uve tra Trebbiano e Montepulciano ai danni di due produttori locali. Questa maxi-operazione è avvenuta vendemmiando a tutti gli effetti poichè le uve sono state raccolte direttamente dai filari il chè richiede preparazione ed attrezzatura oltre al tempo necessario per completare le operazioni, evasione compresa.
Siamo vicini ai produttori colpiti da queste razzie e speriamo, attraverso la sensibilizzazione degli amanti del vino, si possa far crescere un seme di consapevolezza e rispetto per le persone che stanno dietro le bottiglie che beviamo.