La complessità enologica del Trentino vale, già da sola, una gita lungo il corso dell’Adige. La degustazione del 13 maggio voleva cristallizzare in simboli l’offerta enogastronomica del territorio, per questo abbiamo scelto un Trentino Nosiola DOC, l’unico vino bianco da uve autoctone, un Trento DOC, il famoso metodo classico di montagna italiano, un Trentino DOC da uve internazionali e un Vigne delle Dolomiti da uve Teroldego, per un rosso trentino emblematico.Tutti vini e prodotti dal prezzo accessibile e facilmente reperibili.
I vini
- Cantina Toblino Trentino Nosiola DOC 2010
- Ferrari Perlé Trento DOC 2005 sboccatura 2011
- Lunelli Trentino Bianco Superiore Villa Margon 2007
- La Vis Vigneti delle Dolomiti Teroldego IGT 2009
Il Trentino Nosiola di Toblino, annata 2010, si è dimostrato un vino beverino e piacevole, sapido e fresco. Assaggiato con speck e Asiago DOP, ha saputo bilanciare la grassezza dei prodotti degustati.
Il secondo vino in degustazione, un Ferrari Perlé 2005 sboccatura 2011, ha sprigionato un profumo di crosta di pane e lievito invitante e delicato. Focaccia e pizza bianca ai formaggi freschi hanno contrastato l’acidità dello spumante e riproposto piacevolmente i profumi del vino.
Poche sensazioni hanno accompagnato invece il Villa Margon 2007: il vino sarebbe stato più apprezzabile se bevuto più giovane. Ci siamo chiesti se i profumi fruttati sopravvissuti a 4 anni di bottiglia fossero dovuti alla presenza di uve aromatiche in piccole percentuali. Il disciplinare del Trentino Bianco Superiore lo consente, quindi è probabile che il bouquet del vino sia arricchito da una nota di profumi primari.
Per ultimo, un rosso da uve Teroldego, cantina La Vis, l’unico rosso in degustazione, atteso con ansia specie da chi ha sempre e solo assaggiato vini trentini bianchi. Ahinoi, velato. Anche l’occhio vuole la sua parte, ed è difficile proseguire nella degustazione con una sospensione di granelli scuri che pervade il bicchiere, specialmente quando si tratta di un vino imbottigliato da soli due anni. Nessuna contaminazione nei profumi, non particolarmente intensi e persistenti ma ancora piacevoli di ciliegie mature. I canederli ai formaggi e allo speck con burro fuso hanno fatto dimenticare la velatura del vino già dal primo boccone.
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